Mang Ke è un poeta contemporaneo che negli anni '70 intraprese una vera e propria rivoluzione letteraria contro i canoni classici della poesia cinese. Con la collaborazione di alcuni colleghi fondò una rivista, "Jintian", che fu pubblicata per circa due anni e contribuì a divulgare nuove forme di componimento, libere da ogni conformismo. Quando il regime costrinse i poeti a chiudere la rivista, Mang Ke entrò come operaio in una fabbrica e continuò a diffondere le sue opere clandestinamente. In seguito alla terribile repressione della protesta di Piazza Tiananmen, il poeta fu incarcerato per un breve periodo e nel 1994 diede alla stampa il romanzo "I giorni della bufera", prontamente censurato e inviato al macero. Soltanto dal 2001 fu possibile per Mang Ke pubblicare ufficialmente le proprie opere in Cina.
"Ritorno" è una sequenza di immagini nel caldo e nei colori, è l'attimo che scatena una fantasia travolgente... per poi trasformarsi nell'oscura delusione delle parole non dette, degli atti non compiuti.
Si scende
è colorato di verde
e di tutte le tinte
affollato in un giorno estivo soffocante
apparso nelle strade della città con fragore
a una fermata improvvisa
l'autobus festivo
è tramonto
mi basta un'occhiata per accorgermi di lei
occupiamo due posti non lontani
con le spalle rivolte a una notte indecifrabile
mi aspettava con inquietudine
in quel momento ho sentito su di me i suoi occhi
i suoi occhi grandi
ansiosi di staccarsi dalle orbite e volare verso me
e subito ho pensato allo scontro di due corpi
a una velocità fantastica
come sentire la rivoluzione delle stelle
una forza così grande
che si sprigioni fracassando le ossa
ma non è accaduto nulla di simile
nessuno di noi due sa come
siamo diventati pietra.
Mang Ke
Sempre va... di Alessandra Mazzucco
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Mang Ke, dalla Cina un ritorno
Di Alessandra Mazzucco (del 21/10/2008 @ 15:58:21, in Parole lontane, linkato 3485 volte)
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