Fra il 1933 e il 1934, anno della composizione di questo poema in lingua inglese, Borges attraversa un periodo di intensa produzione letteraria: i contenuti delle sue opere sono pervasi da un'intensa vena creativa, visionaria e simbolica, generata dalla reazione verso l'implacabile malattia che entro brevi anni lo condurrà alla cecità.
Ad una prosa rigorosa, talvolta graffiante, e distaccata dalle cose del mondo, si contrappongono però momenti di raffinato lirismo, di aderenza agli eventi della vita, che, come nel caso di questi versi, sfociano in una disarmante spontaneità.
Cosa si può offrire ad una donna per tenerla con sè? Borges non promette ciò che non possiede Porge semplicemente se stesso, il nocciolo di se stesso, con il dolore e la delusione accumulati nel corso degli anni. E un altro importante dono: "Ti offro spiegazioni di te stessa... autentiche e sorprendenti notizie di te". Che è come dire: "sono pronto ad ascoltarti, a seguirti, a sostenerti"... Non pronuncia la parola "amore", eppure è quello il suo regalo.
Con cosa posso trattenerti?
Ti offro strade difficili, tramonti
disperati, la luna di squallide
periferie.
Ti offro le amarezze di un uomo
che ha guardato a lungo la triste luna.
Ti offro i miei antenati, i miei morti,
i fantasmi a cui i viventi hanno reso
onore col marmo: il padre di mio
padre ucciso sulla frontiera di
Buenos Aires, due pallottole attraverso
i suoi polmoni, barbuto e morto,
avvolto dai soldati nella pelle di
una mucca; il nonno di mia madre -
appena ventiquattrenne - a capo di
un cambio di trecento uomini in Perù,
ora fantasmi su cavalli svaniti.
Ti offro qualsiasi intuizione sia
nei miei libri, qualsiasi virilità
o vita umana.
Ti offro la lealtà di un uomo
che non è mai stato leale.
Ti offro quel nocciolo di me stesso
che ho conservato, in qualche
modo - il centro del cuore che
non tratta con le parole, nè coi
sogni e non è toccato dal tempo,
dalla gioia, dalle avversità.
Ti offro il ricordo di una
rosa gialla al tramonto,
anni prima che tu nascessi.
Ti offro spiegazioni di te stessa,
teorie su di te, autentiche e
sorprendenti notizie di te.
Ti posso dare la mia tristezza,
la mia oscurità, la fame del
mio cuore; cerco di corromperti con l'incertezza,
il pericolo, la sconfitta.
Jorge Luis Borges
Libera traduzione da "Two English Poems" (seconda lirica):
What can I hold you with?
I offer you lean streets, desperate sunsets, the
moon of the jagged suburbs.
I offer you the bitterness of a man who has looked
long and long at the lonely moon.
I offer you my ancestors, my dead men, the ghosts
that living men have honoured in bronze:
my father's father killed in the frontier of
Buenos Aires, two bullets through his lungs,
bearded and dead, wrapped by his soldiers in
the hide of a cow; my mother's grandfather
--just twentyfour-- heading a charge of
three hundred men in Peru, now ghosts on
vanished horses.
I offer you whatever insight my books may hold,
whatever manliness or humour my life.
I offer you the loyalty of a man who has never
been loyal.
I offer you that kernel of myself that I have saved,
somehow --the central heart that deals not
in words, traffics not with dreams, and is
untouched by time, by joy, by adversities.
I offer you the memory of a yellow rose seen at
sunset, years before you were born.
I offer you explanations of yourself, theories about
yourself, authentic and surprising news of
yourself.
I can give you my loneliness, my darkness, the
hunger of my heart; I am trying to bribe you
with uncertainty, with danger, with defeat.
Jorge Luis Borges
Immagine di Julian Hill