Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non è così.
Il poeta è simile al principe delle nubi che sta nella tempesta e ride dell'arciere. Esule in terra fra grida beffarde, con le sue ali da gigante non sa camminare.

Charles Baudelaire
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 "La fantasia giunge più lontano della vista" Baltazar Gracian... di Alessandra Mazzucco

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Alessandra Mazzucco (del 01/01/2008 @ 21:42:44, in Gli Indelebili, linkato 2603 volte)

31 luglio 2004: due vecchi amici si ritrovano, dopo tanti anni, a cantare insieme. Roma li accoglie per la prima volta e fa le cose proprio in grande... 

Luogo: Colosseo
Invitati: 600.000
Effetti speciali: serie di maxi schermi
Special guest: perfetta luna piena
 
Non c'è stato proprio niente di patetico nel concerto di queste due vecchie glorie del passato, come qualcuno malignava... Le loro voci, dentro quella musica che ha segnato un'epoca tanto lontana, erano accompagnate da un pubblico di ogni età che, se perdeva il filo dell'inglese, recuperava in fretta con le braccia alzate il sorriso aperto, qualche "la la la"... I brividi sono stati tanti perchè al di là dell'evento, le canzoni di Simon & Garfunkel sono davvero belle e hanno creato un'atmosfera da veri sognatori, proprio di quelli che si abbandonano alle emozioni e, almeno per una notte, dei piedi a terra, se ne infischiano.   
 
"Bridge over troubled water" non ha bisogno di molti commenti: basta leggerla. Con l'augurio di trovare quel ponte e di diventarlo per qualcuno.
 
Un ponte sulle acque agitate
Quando sei giù
E ti senti piccola
Quando hai le lacrime nei tuoi occhi
Io le asciugherò tutte
Sono dalla tua parte
Quando i tempi diventano duri
E amici semplicemente non ne trovi
Come un ponte sulle acque agitate
Io stenderò sotto di me
Come un ponte sulle acque agitate
Io stenderò sotto di me
Quando sei giù di corda
Quando sei sulla strada
Quando la sera arriva così dura
Io ti darò conforto
Io sarò dalla tua parte
Quando arriva la oscurità
E l’ansia è tutta intorno
Come un ponte sulle acque agitate
Io stenderò sotto di me
Come un ponte sulle acque agitate
Io stenderò sotto di me
Dispiega le vele ragazza d’argento
Dispiega le vele
E’ il tuo tempo di risplendere
Tutti i tuoi sogni sono sul loro cammino
Guarda come risplendono
Se hai bisogno di un amico
Io sto navigando proprio al tuo fianco
Come un ponte sulle acque agitate
Io libererò la tua mente
Come un ponte sulle acque agitate
Io libererò la tua mente
 
Simon & Garfunkel 1970

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Di Alessandra Mazzucco (del 01/01/2008 @ 16:40:07, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 4344 volte)

Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.

Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli:i giorni 
sbattono le palpebre 
chiari, tintinnanti, fuggiaschi, 
e si appoggiano nella notte oscura. 
 

Vedo l'ultimo 
giorno  
di questo  
anno 
in una ferrovia, verso le piogge 
del distante arcipelago violetto, 
e l'uomo 
della macchina, 
complicata come un orologio del cielo, 
che china gli occhi 
all'infinito 
modello delle rotaie,  
alle brillanti manovelle, 
ai veloci vincoli del fuoco.
 

Oh conduttore di treni 
sboccati 
verso stazioni 
nere della notte. 
Questa fine dell'anno 
senza donna e senza figli, 
non è uguale a quello di ieri, a quello di domani? 


Dalle vie 
e dai sentieri 
il primo giorno, la prima aurora 
di un anno che comincia,  
ha lo stesso ossidato 
colore di treno di ferro: 
e salutano gli esseri della strada,  
le vacche, i villaggi, 
nel vapore dell'alba,  
senza sapere che si tratta  
della porta dell'anno, 
di un giorno scosso da campane, 
fiorito con piume e garofani.
   

La terra non lo sa: accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.

Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare.
 

Ti metteremo 
come una torta 
nella nostra vita, 
ti infiammeremo 
come un candelabro, 
ti berremo 
come un liquido topazio. 

Giorno dell'anno nuovo, 
giorno elettrico, fresco, 
tutte le foglie escono verdi 
dal tronco del tuo tempo. 
 
Incoronaci 
con acqua, 
con gelsomini aperti, 
con tutti gli aromi spiegati, 
sì, 
benché tu sia solo un giorno, 
un povero giorno umano, 
la tua aureola palpita 
su tanti cuori stanchi 
e sei, 
oh giorno nuovo, 
oh nuvola da venire, 
pane mai visto, 
torre permanente!  
 

Pablo Neruda

 

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