Buffo e astuto, Auden, cerca risposte. Sarebbe divertente provare a dargliene, cosi', per gioco...
Tanto, chi puo' credere che l'amore abbia verità? Giusto un poeta.
Dicono alcuni che amore è un bambino,
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo,
e alcuni che è un'assurdità,
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l'aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.
Assomiglia a una coppia di pigiami,
o al salame dove non c'è da bere?
Per l'odore può ricordare i lama,
o avrà un profumo consolante?
E' pungente a toccarlo, come un pruno,
o lieve come morbido piumino?
E' tagliente o ben liscio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull'amore.
I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi,
e l'ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.
Ha il latrato di un alsaziano a dieta
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle feste, è un finimondo?
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po' di pace?
La verità, vi prego, sull'amore.
Sono andato a guardare nel bersò;
lì non c'era mai stato;
ho esplorato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l'aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa il dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio,
e non era nemmeno sotto il letto.
Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull'altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse,
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
E' un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull'amore.
Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta,
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull'amore.
Wystan Hug Auden
Dipinto "La boite à Pandore" Magritte
Questi versi sono stati scritti tra il 1925 e il 1928 e fanno parte di una raccolta che originariamente doveva essere registrata su disco. La tematica è incentrata sulla disumanizzazione, il vuoto e l'anonimato della vita nelle grandi città, già in atto in quell'epoca. La voce femminile è sicura, sa qual è l'obiettivo da perseguire e come raggiungerlo: la bellezza, prima di tutto. Nessuno sforzo, nessun tormento, nessuna passione: tutti sanno quanto segnino un viso. L' ideale è una giusta via di mezzo, che preservi la pelle luminosa e giovane. Brecth ne prende atto, non si sogna nemmeno di accusare o di inveire, gli basta una piccola frase tra parentesi, l'ultima: signorile stilettata.
Io so quello che mi serve.
Basta che mi guardi nello specchio
e noto che devo
dormire di più; l'uomo
che ho, mi rovina.
Quando mi sento cantare, dico:
oggi sono allegra; questo fa bene
alla carnagione.
Faccio di tutto
per restare fresca e soda,
non farò sforzi: perchè
vengono le rughe.
Non ho niente da regalare, ma
me la cavo con la mia razione.
Mangio con cautela; vivo
lentamente; sono
per il giusto mezzo.
(Così ho visto sforzarsi la gente.)
Bertold Brecht
Dipinto: "Giovane donna allo specchio" Balthus
Ama la musica, la letteratura classica e il ticchettio dell'orologio a pendolo che di notte gli fa compagnia... Sogna di diventare professore di arabo ed è già sulla buona strada perchè è lui il curatore della Guida Supereva di Cultura Araba. Gli piace anche scrivere: è alle prese con un romanzo, e, naturalmente, ama la poesia. Francesco Cocorullo, eclettico studente napoletano, un giorno si è anche scoperto poeta, e seguendo la sua nuova passione ha pubblicato alcuni componimenti sulla Rivista Orizzonti e su varie antologie della Casa Editrice Aletti.
La poesia "Ciao" è autobiografica, sono versi dedicati ad una nonna e al vuoto che ha lasciato dietro di sè. L'incredulità, la sofferenza di fronte a un fatto inevitabile, poi la forza affettuosa del ricordo, dell'amore e "dell'idea divina" a vincere la morte e il suo dolore.
Ti credevo immortale,
ti credevamo immortale,
ma or sei caduta
nel giro delle stelle,
o sulla luna, 5
in una parte del ciel.
Ciao.
Non sarà una stella
Non sarà un cielo
Non sarà la fine 10
Non sarà l’addio
Non sarà niente
Nulla sarà come prima
Ciao
Francesco Cocorullo. Dedicata a mia nonna Giovanna (1907-2002).
Dipinto: "Donna alla finestra" C.D.Friedrich
Il danno in vita e la beffa dopo la morte per questo sfortunato abitante di Spoon River... L'iscrizione mentitrice è tratta dal "Giulio Cesare" di Shakespeare, una battuta che Antonio pronuncia sul cadavere di Bruto. Lee Masters se ne appropria dando voce ad un uomo furibondo che si sente doppiamente vittima della malignità umana. Chissà la "combinazione di elementi" che tipo di guerra con la vita aveva generato... leggendo non si sa se affliggersi o meno per un simile scherzo: se fosse stato meritato?
Cassius Hueffer
Sulla mia lapide hanno inciso queste parole:
" Fu una persona gentile, e in lui gli elementi
erano combinati in modo che la natura
potrebbe alzarsi in piedi e dire al mondo
costui era un uomo."
Chi mi ha conosciuto sorride
quando legge tanta vuota retorica.
Il mio epitaffio avrebbe dovuto essere:
" La vita non fu tenera con lui,
e gli elementi erano combinati in modo
che si trovò in stato di guerra con la vita,
e in quella guerra fu assassinato."
Mentre ero in vita non sono riuscito
a fronteggiare le male lingue,
ora che sono morto sono costretto
a sottomettermi a un epitaffio
inciso da un folle!
They have chiseled on my stone the words:
" His life was gentle, and the elements so mixed in him
That nature might stand up and say to all the world,
This was a man."
Those who knew me smile
As they read this empty rhetoric.
My epitaph should have been:
" Life was not gentle to him,
And the elements so mixed in him
That he made warfare on life,
In the which he was slain."
While I lived I could not cope with slanderous tongues,
Now that I am dead I must submit to an epitaph
Gaven by a fool!
Edgar Lee Masters
Dipinto: "La forza degli elementi" C.Del Duca
"La verità, vi prego, sull'amore". E' sufficiente quel "vi prego" a catturare l'attenzione: viene voglia di scoprire chi è questo poeta e che cosa vuole raccontare. Saranno versi nuovi o già sentiti?Se ne andranno via leggeri o resteranno un po' con noi?
Resteranno. I versi di Auden restano nell' animo e nella memoria di chi li legge. "Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte" parole come queste, una volta lette, si ricordano per sempre. Poeta inglese, nato nel 1907, iniziò la sua carriera come maestro elementare, in seguito divenne scrittore e compose le prime poesie, molte delle quali furono scritte per la musica di Benjamin Britten e interpretate dal soprano Hedli Anderson. Anche la prima stesura di "Funeral Blues" fu rappresentata in un'opera teatrale e forse il fatto che molti brani siano una versione moderna della ballata popolare, contribuisce a renderli così facili da cogliere e custodire. Con l'arrivo della seconda guerra mondiale, Auden fu costretto, con dolore, ad abbandonare l' Europa e divenne cittadino americano. Solo in tarda età tornò stabilmente ad Oxford.
L' edizione Adelphi, tra le varie opere dell'autore, ha stampato qualche anno fa un piccolo libro, intitolato proprio "La verità, vi prego sull'amore" che contiene dieci poesie, dieci capolavori, scritti tra il 1932 ed il 1939, negli anni più inquieti e tormentati.
Per avvicinarsi o riscoprire Auden, con i suoi versi ora drammatici, ora ironici, ma sempre consolanti perchè rispecchiano le nostre grandezze e le nostre miserie: se lui ha sopportato tanto, possiamo farcela anche noi.