Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non è così.
Scrivere equivale a viaggiare, senza la seccatura dei bagagli.

Emilio Salgari
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 E non c'è niente da capire... di Alessandra Mazzucco

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Alessandra Mazzucco (del 02/04/2009 @ 21:23:51, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 10246 volte)

 

 

 

 

 

 

  

 

  

Le coincidenze... ma esistono davvero? Per Auden ogni più piccolo avvenimento ha una sua motivazione e non può rimanere nascosta a lungo...  Ogni gesto che si compie è la conseguenza di un pensiero, un modo di essere, un sentimento... e, ad un occhio attento, racconta molto più di quello che si vorrebbe far conoscere. Così può accadere che la "deliziosa storia" rivelata all'amico del cuore, sia proprio la nostra, liberamente interpretata... ma, puo' succedere anche l'inverso: ognuno ha la sua spiegazione, ognuno la sua verità. Da tenere a mente in caso di gossip.  
 

 
Alla fine il segreto viene fuori,
    come deve succedere ogni volta,
è matura la deliziosa storia
    da raccontare all'amico del cuore;
davanti al tè fumante e nella piazza
    la lingua ottiene quello che voleva;
le acque chete corrono profonde,
    mio caro, non c'è fumo senza fuoco.
 
Dietro il morto in fondo al serbatoio,
    dietro il fantasma sul prato del golf,
dietro la dama che ama il ballo e dietro
    il signore che beve come un matto,
sotto l'aspetto affaticato,
    l'attacco di emicrania e il sospiro
c'è sempre un'altra storia,
    c'è più di quello che si mostra all'occhio.
 
Per la voce argentina che d'un tratto
    canta lassù dal muro del convento,
per l'odore che viene dai sambuchi,
    per le stampe di caccia nell'ingresso,
per le gare di croquet in estate,
    la tosse, il bacio, la stretta di mano,
c'è sempre un segreto malizioso,
    un motivo privato in tutto questo.

At last the secret is out,
   as it always must come in the end,
The delicious story is ripe
   to tell to the intimate friend;
Over the tea cups and in the square
   the tongue has its desire;
Still waters run deep, my dear,
   there's never smoke without fire.

Behind the corpse in the reservoir,
   behind the ghost on the links,
Behind the lady who dances
   and the man who madly drinks,
Under the look of fatigue,
   the attack of migraine and the sigh
There is always another story,
   there is more than meets the eye.

For the clear voice suddenly singing,
   high up in the convent wall,
The scent of the elder bushes,
   the sporting prints in the hall,
The croquet matches in summer,
   the handshake, the cough, the kiss,
There is always a wicked secret,
   a private reason for this.

Wystan Hugh Auden

Dipinto: "Chop Suey" Edward Hopper
 

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Di Alessandra Mazzucco (del 07/03/2009 @ 19:14:31, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 6750 volte)

Omaggio alla donna e ha chi l'ha creata: c'è voluto ben più di una "custatella"....!

Chi l'ha criata è stato nu grand'ommo,
nun 'o vvoglio sapè, chi è stato è stato;
è stato 'o Padreterno? E quanno, e comme?
Ch'avite ditto? 'O fatto d' 'a custata?
Ma 'a femmena è na cosa troppo bella,
nun 'a puteva fà cu 'a custatella!
Per carità, non dite fesserie!
Mo v' 'o ddich'io comm' è stata criata:
è stato nu lavoro 'e fantasia,
è stata na magnifica truvata,
e su questo nun faccio discussione;
chi l'ha criata è gghiuto int' 'o pallone!
 
Totò
  
Per chi riceve un fiore con amore, per chi pensa sia solo falsa adulazione e per chi quel fiore lo vorrebbe ma non c'è.
Per l'8 marzo e per tutti gli altri giorni: sappiamo di essere una magnifica invenzione, ma quanto è bello sentirselo dire! 
 
Dipinto: "Mona Lisa" di F.Botero

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Di Alessandra Mazzucco (del 01/03/2009 @ 12:18:14, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 7208 volte)

 

 

 

 

 

 

 

 

Versi scanzonati e impertinenti e finalmente il poeta si diverte!  Affascinato dallo spirito di sperimentazione ed eversione dei futuristi da cui però presto si allontana, Palazzeschi ha giocato molto con le parole: le ha mescolate, deformate, trasformate in suoni strampalati con notevole spasso sicuramente, ma anche con un intento ben preciso: abbattere le ipocrite convenzioni della società borghese attraverso la demolizione dei termini tradizionali della letteratura.
Questa licenza poetica ne è un simpatico esempio.
 
 
 
Tri tri tri,
 
fru fru fru,
 
uhi uhi uhi,
 
ihu ihu ihu.
 
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente.
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie: sono il suo diletto.
 
Cucù rucù,
 
rurù cucù,
 
cuccuccuccurucù!
 
Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche.
 
Aldo Palazzeschi
 
Dipinto: "La risata" di U.Boccioni

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Di Alessandra Mazzucco (del 13/02/2009 @ 14:42:25, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 5801 volte)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 L'invidia. Prima o poi tutti la provano, ma è un sentimento così balordo che spesso non si ammette neanche con se stessi. Whitman l'ha vissuta e raccontata. 

Non si tratta di un'invidia malvagia o vendicativa e non riguarda il desiderio smisurato di prestigio nè di ricchezza. Complicità, costanza, fedeltà, "senza mai cedere per lunghi e lunghi anni"... l'amore che certe coppie riescono a difendere a dispetto di ogni avvenimento: questo è ciò che il poeta vorrebbe per sè. Non potendolo avere, non riesce a tollerarlo negli altri. Cambia d'umore, diventa pensoso, se ne va via... Possiamo dargli torto?  
 
 

 Quando esamino la gloria conquistata dagli eroi, o le
       vittorie dei potenti generali, io non invidio affatto
       i generali,
nè il Presidente con le sue funzioni, nè il ricco nel suo
       nobile palazzo,
ma quando sento dell'intimità degli amanti, di come
       stavano insieme,
di come trascorrevano la vita, affrontando ostilità e
       pericoli, senza mai cedere per lunghi e lunghi anni,
in giovinezza, maturità e vecchiaia, di come furono
       costanti, fedeli, affezionati,
allora mi faccio pensoso, e mi allontano in fretta, tutto
       pieno della più amara invidia.
 
WHEN I peruse the conquer'd fame of heroes and the
         victories of mighty generals, I do not envy the
         generals,
Not the President in his Presidency, nor the rich in his
         great house,
But when I hear of the brotherhood of lovers, how it was
         with them,
How together through life, through dangers, odium,
         unchanging, long and long,
Through youth and through middle and old age, how
         unfaltering, how affectionate and faithful they were,
Then I am pensive - I hastly walk away fill'd with the
        bitterest envy.
 
Walt Whitman
 
Dipinto: "Gli amanti" A.Venturi

 

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Di Alessandra Mazzucco (del 22/01/2009 @ 21:34:02, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 9019 volte)

Sempre pronti a parlare, sparlare, riflettere sull'amore...

Quanto dovremmo essere grati a chi invece non amiamo? Leggendo questi versi, tanto, tantissimo. Non riusciamo a immaginare la nostra vita senza le persone che amiamo: sono il senso dell'esistenza, si vive per loro. Ma l'amore dona non solo gioia e appagamento, porta inevitabilmente con sè anche ansia, paure, dolore... ed ecco che la separazione degli amanti dura un'eternità, le distanze diventano insopportabili, prima o poi succede qualcosa che non si può capire e quasi mai perdonare...Come diventa invece tutto più semplice, quando l'amore non si mette in mezzo! Nessun condizionamento dettato dai sentimenti, nessuna idea di possesso... le mani vuote di chi non amiamo sono piene della nostra libertà.

 

 

 

RINGRAZIAMENTO 

Devo molto
a quelli che non amo.

Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro

e in libertà con loro,

e questo l'amore non può darlo,

nè riesce a toglierlo.

Non li aspetto

dalla porta alla finestra.

Paziente

quasi come una meridiana,

capisco

ciò che l'amore non capisce,

perdono

ciò che l'amore mai perdonerebbe.

Da un incontro a una lettera

passa non un'eternità,

ma solo qualche giorno o settimana. 

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi. 

E quando ci separano

sette monti e fiumi,

sono monti e fiumi

che trovi su ogni atlante.

E' merito loro

se vivo in tre dimensioni,

in uno spazio non lirico e non retorico,

con un orizzonte vero, perché mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

« Non devo loro nulla » -
direbbe l'amore
sulla questione aperta.

Wislawa Szymborska

Immagine di Agatha Katzensprung

 

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