Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non è così.
Non si può ridere di tutto e di tutti, ma ci si può provare.

Friedrich Nietzsche
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 E non c'è niente da capire... di Alessandra Mazzucco

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Alessandra Mazzucco (del 25/02/2008 @ 22:00:50, in I Sognatori, linkato 1462 volte)

Me lo sono chiesto e curiosando tra web e riviste... sono diventata una di loro!  

Il sogno di chi pratica il bookcrossing è condividere con più persone possibili la lettura di un libro che per qualche motivo si ritiene particolarmente interessante. Il volume viene etichettato con un codice e "liberato" in un luogo in cui si spera possa essere ritrovato, letto, registrato sul sito e liberato un'altra volta. Allo stesso tempo c'è il desiderio di imbattersi per caso in un romanzo lasciato in giro da altri, leggerlo e fargli continuare la sua corsa. E' un'idea romantica e molto affascinante quella di dare vita ai libri, ma alla fine funziona? Innanzi tutto chi, come me, si affeziona a certi racconti, si affeziona anche all'oggetto in sè, al libro e alle sue pagine, e trova insopportabile l'idea di liberarsene seppur per una buona causa. Così ho scoperto di non essere affatto l'unica che, in caso di libro "amato alla follia", si tiene ben stretta la copia e ne acquista una seconda da destinare al bookcrossing. E dove sta la convenienza? Beh, noi ci consoliamo pensando che le case editrici non andranno a rotoli...
 
In ogni caso il fenomeno funziona e continua a crescere. Si deve sempre tenere presente che non è detto che ogni volume ritrovato venga registrato sul sito, perchè non tutti possiedono un computer e con un po' di esperienza si scopre che i luoghi adatti al rilascio non sono necessariamente i più frequentati: è più facile che un libro venga raccolto dalla panchina di un giardinetto piuttosto che da quella di un aeroporto dove c'è il rischio che in poco tempo si ritrovi nel bidone dell'immondizia. Per ovviare a questi inconvenienti, per parlare di libri, per conoscere chi condivide lo stesso sogno di pagine in libertà, sono nati gruppi cittadini che si incontrano regolarmente una volta al mese e si scambiano volumi tra loro. Inoltre, grazie al successo di questa iniziativa e all'impegno dei più volonterosi, è possibile organizzare incontri a livello nazionale.     
 
Dipinto: "Libertà" L.Giuggioli              
 

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Di Alessandra Mazzucco (del 27/02/2008 @ 17:01:19, in I Poeti, linkato 3043 volte)

"La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo."

Ecco come le parole di Marinetti stravolsero ogni regola e diedero vita al Movimento Futurista.  

Filippo Tommaso Marinetti nasce ad Alessandria d'Egitto il 22 dicembre 1876, ma presto la sua famiglia si trasferisce a Milano e già prima di laurearsi in legge, collabora con entusiasmo a diverse riviste italiane e parigine. Stregato dall'evoluzione tecnologica che accompagna l'inizio del nuovo secolo, compone i primi poemi decantando la città, la locomotiva, l'automobile... i simboli della meccanizzazione, che daranno origine al movimento futurista, in una forma linguistica libera da ogni regola. Diventa direttore di "Poesia", una rivista internazionale su cui vengono pubblicati gli inediti di grandi poeti italiani e francesi e, attirandosi non poche critiche, continua la sua campagna a favore delle "parole in libertà", quei versi liberi da schemi che contraddistinguono le sue opere, come forma di rottura con le convenzioni del passato.Per l'inquieto Marinetti, la poesia diventa però ben presto insufficiente: è necessario che il poeta abbia un ruolo attivo nella società che sta cambiando tanto rapidamente, un ruolo che non si limiti alla letteratura, ma che abbracci ogni forma d'arte e coinvolga gli intellettuali come la massa proletaria. Nel 1909 Le Figaro pubblica il Manifesto del Futurismo e con la sua nascita muore la rivista "Poesia". "Uccidiamo il chiaro di luna" è il messaggio dell'ultimo numero: è bandito, ormai, ogni sdolcinato sentimentalismo.Marinetti è un abile pubblicitario e, allo stesso tempo, possiede un carisma che affascina chiunque lo avvicini: attira un pubblico sempre più numeroso nelle serate che organizza all'interno dei teatri che prevedono letture di poesia, presentazione di quadri e musica. Spesso la platea reagisce alle provocazioni provenienti dal palco, ne nascono tafferugli, i giornali ne parlano... e il futurismo ottiene una rapida divulgazione. Un anno dopo, ai poeti si uniscono i pittori e i politici, dagli anarchici ai socialisti.La guerra come evento necessario è uno dei temi ricorrenti nei discorsi di Marinetti e dalle sue esperienze come inviato di guerra, ne è un esempio lampante il Bombardamento, si completerà anche la distruzione delle norme della lingua tradizionale. L'obiettivo rivoluzionario, in pieno fermento, giunge ad abbracciare ogni aspetto della vita sociale, tanto da incuriosire Mussolini con cui nasce un legame di amicizia e di collaborazione che, tuttavia, non dura a lungo. Staccandosi dai fasci di combattimento, Marinetti prova a trovare punti di incontro con la corrente opposta, quella del comunismo, ma con scarsi risultati, non esiste un partito che possa condividere interamente gli ideali futuristi, così continua da solo: viaggia, influenzando molte correnti artistiche straniere e crea un nuovo tipo di teatro dove al posto del suggeritore c'è il "dimenticatore" che ha lo scopo di far sbagliare le battute agli attori e l'orchestra è dispersa tra il pubblico. Con l'inizio della seconda guerra mondiale le occasioni di pubblicizzare il futurismo diventano sempre più rare, Marinetti si ferma e trascorre gli ultimi anni della sua vita da studioso. Si spegne il 2 dicembre 1944 in seguito ad una crisi cardiaca.

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Di Alessandra Mazzucco (del 27/02/2008 @ 22:08:49, in I Sognatori, linkato 2665 volte)

Scendi dal pero: questo libro è per te! 

Quando vi vedete è dolce e premuroso, ma le sue telefonate arrivano a cadenza settimanale? Apri gli occhi... gli uomini conoscono l'uso del telefono, se non ti chiama è perchè non ti pensa: non gli piaci abbastanza.   
Scopri che fa sesso con un'altra? Non è che lui abbia esigenze più frequenti delle tue... e non è neanche perchè sei ingrassata. Semplicemente è che non gli piaci abbastanza. 
State insieme da anni, ma ogni volta che si parla di matrimonio lui cambia discorso? Smettila di credere che non si senta pronto, è solo che non gli piaci abbastanza. 
E se sparisce? Se chiede il famoso periodo di riflessione con se stesso? Cara sognatrice,  è il caso di tornare sulla terra: non gli piaci abbastanza. 
"Gli uomini sono vigliacchi e preferirebbero affrontare il giudizio universale pur di non darti dispiaceri." Parola di Greg Behrendt, coautore del libro, uomo.
 
Una volta presa coscienza di questa terribile verità, Greg e Liz  Tuccillo (entrambi dell'impertinente staff Sex and the City) non abbandonano la povera lettrice ai suoi piagnistei, ma trovano simpatiche soluzioni di sopravvivenza e vivaci esortazioni alla conquista di qualcosa di meglio, perchè l'uomo a cui si piace per davvero, da qualche parte esiste!  
"La verità è che non gli piaci abbastanza.
Il manuale per smascherare le scuse che gli uomini raccontano e le donne si bevono"
G.Behrendt - L. Tuccillo
Salani Edizioni 
Da leggere sotto le lenzuola, da passare alle amiche, da confondere "inavvertitamente" tra le sue cose... e da prendere sul serio, ma non troppo ; - )
 

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Di Alessandra Mazzucco (del 28/02/2008 @ 20:55:23, in Poeti innamorati, linkato 4392 volte)

Buffo e astuto, Auden, cerca risposte. Sarebbe divertente provare a dargliene, cosi', per gioco...

Tanto, chi puo' credere che l'amore abbia verità? Giusto un poeta.

 
 

Dicono alcuni che amore è un bambino,
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo,
e alcuni che è un'assurdità,
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l'aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.

Assomiglia a una coppia di pigiami,
o al salame dove non c'è da bere?
Per l'odore può ricordare i lama,
o avrà un profumo consolante?
E' pungente a toccarlo, come un pruno,
o lieve come morbido piumino?
E' tagliente o ben liscio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull'amore.

I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi,
e l'ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.

Ha il latrato di un alsaziano a dieta
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle feste, è un finimondo?
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po' di pace?
La verità, vi prego, sull'amore.

Sono andato a guardare nel bersò;
lì non c'era mai stato;
ho esplorato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l'aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa il dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio,
e non era nemmeno sotto il letto.

Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull'altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse,
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
E' un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull'amore.

Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta,
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull'amore.

 Wystan Hug Auden  

Dipinto "La boite à Pandore"  Magritte

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Di Alessandra Mazzucco (del 28/02/2008 @ 22:25:15, in Sguardi beffardi, linkato 5757 volte)

Questi versi sono stati scritti tra il 1925 e il 1928 e fanno parte di una raccolta che originariamente doveva essere registrata su disco. La tematica è incentrata sulla disumanizzazione, il vuoto e l'anonimato della vita nelle grandi città, già in atto in quell'epoca. La voce femminile è sicura, sa qual è l'obiettivo da perseguire e come raggiungerlo: la bellezza, prima di tutto. Nessuno sforzo, nessun tormento, nessuna passione: tutti sanno quanto segnino un viso. L' ideale è una giusta via di mezzo, che preservi la pelle luminosa e giovane. Brecth ne prende atto, non si sogna nemmeno di accusare o di inveire, gli basta una piccola frase tra parentesi, l'ultima: signorile stilettata. 
 
Io so quello che mi serve.
Basta che mi guardi nello specchio
e noto che devo
dormire di più; l'uomo
che ho, mi rovina.
 
Quando mi sento cantare, dico:
oggi sono allegra; questo fa bene
alla carnagione.
 
Faccio di tutto
per restare fresca e soda,
non farò sforzi: perchè
vengono le rughe.
 
Non ho niente da regalare, ma
me la cavo con la mia razione.
Mangio con cautela; vivo
lentamente; sono
per il giusto mezzo.
 
(Così ho visto sforzarsi la gente.)
 
Bertold Brecht
Dipinto: "Giovane donna allo specchio" Balthus

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