Poeti e Sognatori

...Sembra uno spazio fuori dal mondo, ma non č cosė.
Non esageriamo con l'ipocrisia degli uomini, la maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.

Marguerite Yourcenar
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 ... a Torino... di Alessandra Mazzucco

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Alessandra Mazzucco (del 04/01/2008 @ 13:45:30, in I Poeti, linkato 4350 volte)

Un giornalista così così, che diventa grande autore. Un tipo un po' sopra le righe, certo, come tutti gli artisti, ma lui... un po' più su. E' a Walt Whitman e al suo contagioso entusiasmo che dedico il primo intervento alla voce poeti".

                                                                                                                                                           

Che cos'ha di tanto speciale quest'uomo, così lontano da noi, vissuto in America in pieno 1800? E' un poeta esagerato, a tratti esaltato, innamorato della vita e della natura in ogni sua manifestazione, dell'umanità. E' impulsivo, travolge come un fiume in piena, e per questa sua esuberanza, risulta simpatico. Scrisse un'unica raccolta di poesie, "Foglie d'erba" che in quarant'anni tenne costantemente aggiornata fino alla stesura definitiva del 1892, anno della sua morte. Whitman inizia il libro cantando se stesso e subito viene da pensare che sia un po' troppo borioso, ma basta voltare pagina per accorgersi che l'amore ed il rispetto che nutre per sè, viene esteso ad ogni essere vivente. Si sente parte integrante della natura e in perfetta armonia con essa. Il bello delle sue liriche è il risalto che riesce a dare all'uomo, come all'animale, o al filo d'erba, descrivendo i suoi sentimenti con un linguaggio libero dalla costrizione di strutture poetiche, un linguaggio infervorato, a volte crudo, che permette di comprendere esattamente ciò che il poeta intende trasmettere. Non ebbe vita facile Whitman, dopo la pubblicazione dei suoi versi... diede scandalo per l'omosessualità che ne traspariva. Venne addirittura licenziato perchè il suo datore di lavoro trovò una copia di "Foglie d'eba" all'interno di un cassetto. Eppure, è un poeta gioioso. Le sue parole sono colme di fisicità, ma anche di grandezza spirituale e mai patetiche, neanche quando parla della morte. Parole nell'animo di ogni uomo, a cui Whitman riesce a dare voce:
 
"Lettore, in te palpita la vita, tu fremi d'orgoglio e amore: sei come me, lettore. Ed io perciò ti dedico i miei canti."
 
"THOU reader throbbest life and pride and love the same as I, Therefore for thee the following chants"
 
 

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Di Alessandra Mazzucco (del 04/01/2008 @ 19:05:27, in I Poeti, linkato 1632 volte)

Poeta scomodo questo russo ribelle e combattivo, animato da una costante inquietudine che troverà pace solo nel gesto estremo del suicidio.

Majakovskij è stato un fervente sostenitore di quella rivoluzione che, tra gli altri, tormentò ed uccise molti poeti e fu anche uno dei firmatari della dichiarazione dei futuristi russi, in cui si sollecitava l'eliminazione della letteratura classica, considerata inutile zavorra del "battello della modernità". 
Oggi, noi lettori possiamo scegliere "come" leggere la poesia: possiamo decidere di tenere in conto la cornice storica, politica e sociale di un autore, le sue inclinazioni sessuali, le sue convinzioni religiose... oppure, come si propongono queste pagine, possiamo prescindere da tali contesti e affidarci semplicemente alle sensazioni che l'anima del poeta trasmette in versi alla nostra anima.Majakovskij, uomo tormentato e in perenne ricerca di qualcosa che non troverà mai, grida la sua solitudine, la sua fame d'amore, gli attimi di gioia e la speranza con parole appassionate e vere, che meritano di essere ascoltate

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Di Alessandra Mazzucco (del 05/01/2008 @ 15:42:58, in Scoprirsi poeti, linkato 2882 volte)

Maria Rosaria Longobardi è risultata vincitrice al Premio Letterario Internazionale Nuove Lettere 2006 e ha appena pubblicato il libro "Anagrammi" nella collana Lo specchio oscuro dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli. "Il tempo dell'aquilone" nel 1999 è risultata finalista al Premio Letterario ' Elsa Morante' promosso alla rivista 'Tam Tam' di Roma. 

Come il volo di un aquilone, sono versi lievi e delicati, e il pensiero dell'infanzia perduta, del tempo che inesorabile scappa via, non fanno male come in duro rimpianto.  

Un aquilone volava leggero ,

in alto nel cielo :

un bimbo teneva per mano il suo filo

e lo portava in giro ,

nell’aria agitata dal vento.

Come un esile uccello

volteggiava nel cielo azzurrino

e al bimbo  mancava  il respiro

mentre correva sul prato

felice e contento .

Passò tanto tempo :

il bimbo diventò  grande ,

adesso era un uomo importante .

Sul prato soffiava ancora il vento ,

ma lui non aveva più il tempo

di far volare il suo colorato  aquilone

e poi  era finita ,

purtroppo , della vita ,

la bella stagione. 

Maria Rosaria Longobardi

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Di Alessandra Mazzucco (del 10/01/2008 @ 16:43:37, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 8598 volte)

Che sia annunciata da un doloroso calvario o che giunga improvvisa a trasformare in un soffio i nostri giorni sicuri, per la morte, non siamo mai pronti.
Si resta increduli, attoniti, muti.
Per qualche tempo, come sospesi dal mondo, le ore sono un vagare in un limbo di disordinati ricordi e l'incessante sottofondo di poche parole, sempre le stesse: "tu non ci sei più". 
Poi, il cuore e la mente si rimettono in gioco, ostinati, cercano risposte che solo la fede può offrire. Cercano pace.
Sono tanti i versi nati per superare la morte, S.Agostino parla dell'incanto di Dio:


 
" ...Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo;
se tu potessi vedere e sentire ciò che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine,
e in quella luce che tutto investe e penetra, non piangeresti..."

 
Ma non tutti possiedono il dono della Fede, non tutti credono nell'incanto di Dio...  
Ecco perchè le parole di Henry Scott Holland: toccano solo lo spirito e lo spirito è un dono che tutti possiedono.    
 
 
"La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
 
Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
 
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
 
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
 
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
 
Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
 
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
 
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente,solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
 
Rassicurati, va tutto bene.
 
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
 
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace."
 
 Henry Scott Holland
 

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Di Alessandra Mazzucco (del 20/01/2008 @ 15:29:35, in Tra lacrime e sorrisi, linkato 3681 volte)

Se è vero che l'animo del poeta non è dissimile da quello del lettore, come si legge nella provocatoria prefazione a "I Fiori del Male", ecco il momento di somigliare al poeta maledetto.

                   

"Spleen e Ideale", da cui è tratta questa lirica, è il titolo della sezione più estesa de "I Fiori del Male". Il termine "Spleen" indica uno stato d'animo tetro e malinconico, una forma di disgusto nei confronti della vita e della sua impostazione ipocrita e borghese, sentimento tipico dei giovani nell'Europa romantica. 
"Ideale" è il suo opposto: la fuga dalla normalità, la ricerca di una condizione gradevole  e appagante, in cui l'uomo possa realizzarsi.  

In questi versi lo spirito, che ha toccato il dolore e gli abbruttimenti dell'esistenza, riesce ad elevarsi al di sopra di ogni abisso raggiungendo con vigore la dimensione perfetta.
E l'entusiasmo, l'energia di questo volo, contagiano lo spirito di chi legge, tanto da credere di poter essere davvero in grado, in certi momenti, di comprendere "il linguaggio dei fiori e delle cose mute!"
  
 
Elevazione
 
Sopra gli stagni, sopra i monti e le vallate,
sopra le foreste, le nuvole, gli oceani,
al di là del sole, oltre gli spazi eterei,
al di là dei confini delle sfere stellate,

spirito, tu ti muovi con agilità e,
come un buon nuotatore nell'estasi dell'onda,
solchi festosamente l'immensità profonda
con un'indicibile e maschia voluttà.

Fuggi lontano da questi morbosi miasmi,
vola a purificarti nell'aria superiore,
e bevi, come un puro e celestiale liquore,
il chiaro fuoco che colma i limpidi spazi.

Alle spalle gli affanni e le vaste pene
che gravano opprimenti sull'esistenza brumosa
fortunato chi può, con ala vigorosa,
slanciarsi verso i campi luminosi e sereni;

l'uomo i cui pensieri, come fanno le allodole,
verso il cielo al mattino liberi si avventano
- che sorvola la vita e intende facilmente
il linguaggio dei fiori e delle cose mute! 
  
Élévation
 
 Au-dessus des étangs, au-dessus des vallées, 
 Des montagnes, des bois, des nuages, des mers, 
 Par delà le soleil, par delà les éthers, 
 Par delà les confins des sphères étoilées, 
   
 Mon esprit, tu te meus avec agilité, 
 Et, comme un bon nageur qui se pâme dans l'onde, 
 Tu sillonnes gaiement l'immensité profonde 
 Avec une indicible et mâle volupté. 
   
 Envole-toi bien loin de ces miasmes morbides; 
 Va te purifier dans l'air supérieur, 
 Et bois, comme une pure et divine liqueur, 
 Le feu clair qui remplit les espaces limpides. 
   
 Derrière les ennuis et les vastes chagrins 
 Qui chargent de leur poids l'existence brumeuse, 
 Heureux celui qui peut d'une aile vigoureuse 
 S'élancer vers les champs lumineux et sereins; 
   
 Celui dont les pensers, comme des alouettes, 
 Vers les cieux le matin prennent un libre essor, 
 - Qui plane sur la vie, et comprend sans effort 
 Le langage des fleurs et des choses muettes!  

 
Charles Baudelaire
 
 
Dipinto: "Icaro" A.Verga

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